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Galleria Spada

La Galleria è situata al primo piano in un’ala seicentesca del Palazzo appartenuto al cardinale Girolamo Capodiferro (1502-1559) che lo aveva fatto edificare su edifici preesistenti di proprietà della famiglia dall’architetto Bartolomeo Baronino di Casale Monferrato.
La storia
Il Palazzo Capodiferro, quasi del tutto ultimato nel Giubileo del 1550, anche relativamente alle decorazioni in stucco che impreziosiscono la facciata e il cortile, e agli stessi cicli pittorici del Piano Nobile, fu acquistato nel 1632 dal cardinale Bernardino Spada (1594-1661) per 3200 scudi da un erede Capodiferro.
Il cardinale commissionò da subito una serie di lavori che durarono trent’anni e che conferirono al Palazzo un nuovo e più sfarzoso aspetto. La prima sostanziale modifica apportata comportò l’aggiunta, al corpo cinquecentesco, della lunga ala che si protende a sinistra verso Via Giulia. Da essa ebbero origine la “Galleria del Cardinale”, oggi conosciuta come Terza Sala del museo, e la Seconda Sala. Le restanti due Sale, note come Prima Sala e Quarta Sala, trovarono l’attuale sistemazione diversi anni dopo, nel 1653, durante un’ampia fase di lavori che vide il rinnovamento del giardino segreto dei melangoli, la realizzazione della Prospettiva ad opera del Borromini e la scaletta a chiocciola che conduce al museo stesso.
La collezione
La maggior parte delle opere esposte nella Galleria Spada proviene dalla collezione di Bernardino Spada, successivamente accresciuta di nuove acquisizioni grazie al suo pronipote Fabrizio Spada (1643-1717). Un contributo minore ma di una certa rilevanza si deve alla passione collezionistica di Virginio Spada (1596-1662), mentre numerose opere antiche e moderne di notevole importanza entrarono a far parte della collezione a seguito del matrimonio di Orazio Spada con l’ereditiera Maria Veralli nel 1636.
Palazzo Spada venne acquistato, con tutti gli arredi e la galleria, dallo Stato Italiano nel 1927 e attualmente ospita il Consiglio di Stato.
La Collezione fu ricomposta dopo gli eventi della Seconda Guerra mondiale e comprende dipinti (soprattutto del XVII e XIII secolo), sculture antiche, arredi e mobili d’epoca, oltre a conservare opere di Guercino, Baciccia, Orazio Gentileschi, Artemisia Gentileschi, Guido Reni, Tiziano, Brueghel il Vecchio. Nel cortile è inoltre visitabile la celebre Galleria Prospettica realizzata dal Borromini in un solo anno, la cui profondità illusoria è di oltre trenta metri, ben diversa da quella reale che corrisponde a circa nove metri. L’effetto ingannevole si basa sulla convergenza dei piani del colonnato che, anziché procedere parallelamente, confluiscono verso un unico punto di fuga, degradando dall’alto in basso e rimpicciolendosi al fondo, mentre il pavimento sale.
Foto: Galleria Spada, Roma
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica dalle ore 8.30 alle ore 19.30 (la biglietteria chiude alle 19.00).
Lunedì 30 gennaio 2023: dalle 15 alle 19.30 / Ultimo ingresso ore 19.00
1 ora
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